Nella Tana l’analogico convive con il digitale, conferendo calore a quel che si produce e rendendolo inevitabilmente più prezioso. Se è vero che il lavoro manuale è carico di calore, è altrettanto vero che le nuove tecnologie possono amplificarne le potenzialità espressive.

Giulia e Irene amano lavorare con diversi linguaggi e tecniche che non si escludono a vicenda, ma si mescolano nelle loro continue sperimentazioni.  Tale fusione permette di raggiungere risultati inediti e sorprendenti, in cui il lavoro delle mani delle due artiste palpita e riesce a muoversi in altre dimensioni.